Verso una misura di incentivo al rilascio di Open Data nei comuni


Da qualche mese un team interdisciplinare lavora presso il DPS, ora diventato Agenzia per la coesione territoriale, ad una misura per indurre le amministrazioni locali a rilasciare open data, da inserire nel prossimo ciclo di programmazione di fondi europei.

Dovrebbe a breve venirne fuori una bella opportunità per gli amministratori che credono nei dati aperti, ma ancora non riescono a far condividere ai propri enti il patrimonio di dati amministrativi che gestiscono. L’Agenzia per la Coesione ha dato a questo proposito un mandato chiaro a studiare le coordinate principali di questo intervento.

“Ci pare il momento – racconta Tito Bianchi – di aprire il lavoro che abbiamo fatto alla comunità delle Amministrazioni, e a quelli che si occupano di dati aperti e che quindi di queste cose ne sa di più, e che genuinamente ci crede, e programmare insieme i prossimi passi“.

“Abbiamo ormai definito – continua Tito Bianchi – gli enti a cui l’intervento è destinato (i Comuni non capoluogo di medie dimensioni), gli ambiti tematici in cui vorremmo vedere rilasciati i dati (che vanno oltre a quelli richiesti dai dispositivi sulla c.d. “trasparenza”), e come vorremmo che la misura funzionasse. Attualmente stiamo lavorando alla stima dei costi che un’amministrazione deve sostenere per portare a termine un processo di rilascio di dati in formato aperto. Questo elemento è chiave, perchè ci serve per determinare l’entità dell’incentivo economico da offrire a chi in futuro aprirà al pubblico i suoi dati. Siamo partiti con un’idea molto semplice e con l’intento di costruire un intervento pubblico che fosse anch’esso molto lineare e comprensibile, ma naturalmente le cose mano a mano sono divenute più articolate. Ci è molto ben chiaro che il cambiamento che vogliamo indurre, anche se piccolo, deve essere irreversibile.

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