Autorizzazione unica ambientale (AUA)


Approvato il modulo unico semplificato.

Via libera dalla Conferenza Unificata. Entro il 30 giugno le Regioni dovranno adeguarsi.
Dopo i moduli unificati e semplificati per Scia edilizia (Segnalazione certificata di inizio attività), permesso di costruire, Cil (Comunicazione di inizio lavori) e Cila (Comunicazione di inizio lavori asseverata), è pronto lo schema standardizzato a livello nazionale per l’Autorizzazione unica ambientale (AUA), schema che sostituirà la modulistica differenziata da regione a regione.

Il modulo nazionale sull’AUA è stato approvato dalla Conferenza Unificata. Entro il 30 giugno 2015 le Regioni dovranno adeguare i contenuti del modello adottato con il decreto, in relazione alle normative regionali di settore. Oltre a ciò, le Regioni e gli enti locali dovranno garantire la massima diffusione dello schema standardizzato.

MODELLO LOMBARDIA.

“A circa due anni dall’entrata in vigore del provvedimento che ha introdotto l’Autorizzazione Unica Ambientale a livello nazionale i ministeri dell’ambiente e della Semplificazione e Pubblica Amministrazione stanno per adottare un modello semplificato e unificato. Bene, e’ un passo avanti che il Governo e’ riuscito a definire dopo quasi due anni la modulistica nazionale soprattutto grazie al fatto che l’anno scorso la Regione Lombardia, su input del presidente Roberto Maroni, ha approvato, unica regione, una propria modulistica Aua poi presa come modello per quella nazionale”, ha ricordato il coordinatore degli assessori finanziari in Conferenza Regioni e assessore all’economia e alla semplificazione della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia.

La Lombardia è stata la prima regione d’Italia a dare attuazione al decreto Aua e aveva gia’ approvato nel giugno del 2014 un modello unico regionale congiuntamente alle specifiche di interoperabilita’ tra i sistemi informativi che gestiscono le istruttorie.
La Lombardia, ben rappresentata dalle Direzioni Programmazione integrata e finanza e Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile e con il supporto fondamentale dell’assessore all’ambiente Claudia Terzi- ha ricordato Garavaglia – ha partecipato attivamente alla definizione dei contenuti tecnici della modulistica nazionale Aua, trasferendo al Tavolo nazionale l’esperienza acquisita dall’operatività del modello regionale che, ricordo, è online dal giugno del 2014.

Nello specifico la Regione Lombardia ha trasferito a livello nazionale la struttura del modello unico Aua lombardo, e molte delle soluzioni tecniche adottate, tra cui il divieto di chiedere all’impresa dati, titoli e informazioni di cui la Pa è già in possesso, nonchè l’approccio digitale e di interoperabilità nella gestione dei procedimenti Aua, fattori che hanno fortemente condizionato l’impianto del modello nazionale. A seguito dell’approvazione del modello nazionale, la Regione Lombardia non dovrà adattare la modulistica regionale, oramai largamente utilizzata, garantendo continuità agli operatori coinvolti nella complessa procedura.

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