Abusi edilizi, con lo Sblocca Italia multe salate per chi non demolisce

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Sanzioni pecuniarie da 2.000 a 20.000 euro che possono essere reiterate ogni anno qualora persista la mancata demolizione

Introduzione di sanzioni pecuniarie in caso di inottemperanza accertata all’ingiunzione di demolizione degli interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, con la destinazione dei proventi, tra l’altro, alla demolizione e alla rimessione in pristino delle opere abusive.

La novità è contenuta nel decreto legge Sblocca Italia (n. 133/2014) approvato dalla Camera e ora all’esame del Senato.

SANZIONI SALATE E REITERABILI. La misura, inserita con un emendamento della deputata Claudia Mannino (M5S) approvato dalla commissione Ambiente di Montecitorio, introduce sanzioni pecuniarie da 2.000 a 20.000 euro in caso di inottemperanza accertata all’ingiunzione di demolizione degli interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali.

Il nuovo comma 4-bis dell’art. 31 del T.U. edilizia elenca i casi, nei quali la sanzione è sempre irrogata nella misura massima. Ciò avviene qualora gli interventi suddetti siano stati effettuati sulle aree e sugli edifici assoggettati a vincoli di inedificabilità, forestali o di tutela dei beni culturali e paesaggistici, o effettuati su aree destinate ad opere e spazi pubblici o ad interventi di edilizia residenziale pubblica o su aree a rischio idrogeologico elevato o molto elevato.

La mancata o tardiva emanazione del provvedimento sanzionatorio è considerata come elemento di valutazione della performance individuale, nonché di responsabilità disciplinare e amministrativo-contabile del dirigente e del funzionario inadempiente (salve le responsabilità penali).

PROVENTI DI COMPETENZA DEI COMUNI. I proventi delle sanzioni sono di competenza comunale e sono destinati esclusivamente alla demolizione/rimessione in pristino delle opere abusive e alla acquisizione/attrezzatura di aree a verde pubblico. Restando ferme le competenze delle regioni a statuto speciale e alle province autonome, è consentito alle regioni a statuto ordinario di aumentare l’importo delle sanzioni e di stabilirne la periodica reiterabilità nei casi di permanenza dell’inottemperanza all’ordine di demolizione.

“Gli abusivi – ha dichiarato la deputata del Movimento 5 Stelle Claudia Mannino – si dovranno fare due conti. Se ad oggi, tutto sommato, delinquere conveniva poiché le demolizioni si contano sulle dita di una mano e si abitava in immobili per i quali non si pagava nulla allo Stato e ai Comuni (né oneri concessori, né IRPEF, né TARSU), la nuova sanzione ora potrebbe spingere concretamente alla demolizione, non per ritrovato spirito ambientalista, ma per non nuocere al proprio portafoglio”.

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