Piano edilizia scolastica, partito il programma #Scuolebelle ma si segnalano problemi e criticità

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Molti presidi denunciano la mancanza di autonomia di spesa sulla scelta della tipologia di intervento, dell’istituto in cui realizzare gli interventi e delle ditte. Ad occuparsi degli interventi sono gli addetti alle pulizie che però possono lavorare solo fino a due metri di altezza.

Dal 7 agosto scorso è disponibile sul sito del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la lettera inviata dal Miur e dall’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) ai sindaci delle amministrazioni comunali nel cui territorio ricadono i plessi scolastici oggetto del finanziamento #Scuolebelle, uno dei tre filoni del piano per l’edilizia scolastica 2014-2015 da 1 miliardo di euro avviato nel luglio scorso dal Governo (gli altri filoni sono #scuolesicure e #scuolenuove).

Con riferimento all’iniziativa #scuolebelle, il Miur ha dato avvio al programma di ripristino e mantenimento della funzionalità e del decoro degli immobili adibiti ad istituzioni scolastiche ed educative statali per un importo complessivo di 150 milioni di euro per l’anno 2014.

GLI INTERVENTI FINANZIATI. Gli interventi di mantenimento del decoro e della funzionalità degli immobili sono prioritariamente riferiti alle seguenti attività:

a) verniciatura delle pareti e degli infissi, a smalto o cementite, per la cancellazione di scritte o segni sulle pareti e sugli infissi;

b) piccole riparazioni e rifacimento della coloritura degli infissi esterni ed interni, anche con sostituzione dei vetri, al piano terra o comunque raggiungibili dall’interno;

c) rimozione, smontaggio e rimontaggio/riallocazione di attrezzature didattiche;

d) piccoli interventi all’impianto idrico-sanitario, esclusi i generatori di calore;

e) manutenzione delle sistemazioni a verde esterne e degli spazi e delle strutture dedicate alle attività ludico-ricreative e sportive;

f) piccola manutenzione e riparazione di attrezzature e arredi scolastici.

I finanziamenti sono erogati direttamente alle scuole interessate, che provvedono all’acquisto del servizio attraverso le apposite convenzioni-quadro Consip.

Gli interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale interessano 7.801 plessi scolastici nel corso del 2014. Ulteriori 300 milioni sono in attesa di essere sbloccati nel 2015 e riguarderanno 10.160 plessi. In totale si tratta di 17.961 interventi di piccola manutenzione.

SEGNALATE CRITICITÀ SUI FONDI DEL DECRETO FARE. Ma non mancano le segnalazioni di problemi e criticità dei fondi. In merito per esempio ai finanziamenti stanziati dal decreto “del Fare” (DL n. 69/2013 convertito nella legge n. 98/2013) il comune di Appignano del Tronto (Marche) ha denunciato il ritiro dei fondi promessi dal Ministero dell’Istruzione. I comuni beneficiari dei fondi del decreto Fare sono 662 e in proposito Sinistra ecologia e libertà ha presentato un’interrogazione urgente.

GLI ADDETTI ALLE PULIZIA POSSONO LAVORARE SOLO FINO A DUE METRI DI ALTEZZA. Ad occuparsi degli interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale sono gli addetti alle pulizie degli istituti scolastici, i quali però, non potendo salire sulle scale a pioli, possono lavorare solo fino a due metri di altezza.

NON C’È AUTONOMIA DI SPESA. Inoltre, numerosi presidi denunciano la mancanza di autonomia di spesa per quanto concerne la scelta della tipologia di intervento, dell’istituto in cui realizzare gli interventi e anche delle ditte. “Arrivano i fondi, ma vanno impiegati subito, nelle scuole prescelte, con procedure immediate, con le solite ditte, in un tempo di periodo prestabilito”, lamenta l’associazione delle scuole autonome del Lazio (Asal) in una lettera al ministro dell’istruzione Stefania Giannini. “Tra noi c’è la netta sensazione di un’ennesima occasione perduta”.

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