Spending review, cento enti nel mirino. Sospetti di acquisti anomali.

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La revisione della spesa ha preso il via. Stop ad acquisti incontrollati da parte di enti pubblici, e via ai tagli per ridurre i soggetti che hanno il potere di spendere denaro pubblico.
Misure che sono un obiettivo del governo Renzi, che per raggiungerlo ha nominato il commissario alla Spending review, Carlo Cottarelli, e Raffaele Cantone, il magistrato a capo dell’autorità anticorruzione.
GLI ENTI CHE SPENDONO. Secondo quanto ha riportato il quotidiano La Stampa, i due hanno deciso di spedire cento lettere ad altrettanti enti per ottenere spiegazioni sull’acquisto di beni di vario tipo.
Si va dalle Asl ai Comuni, passando anche per i ministeri. La spesa nel Paese è incontrollata, anche a causa delle riforma del Titolo V della Costituzione, che nel 2011 ha portato a oltre 32 mila i soggetti autorizzati a spendere denaro pubblico. Il governo vuole scendere a un totale di 35.
TAGLI ALLE PARTECIPATE. E in questo senso, poi, sarebbe necessario copiare la strategia applicata in Inghilterra sulla spendind review. In Gran Bretagna, infatti, è stato fatto un grande prontuario che al suo interno ha 500 mila beni acquistabili dalla pubblica amministrazione, con prezzi standard. In Italia sono solo 500.
Ma Cottarelli ha iniziato a lavorare su un’altra criticità tipicamente italiana: le partecipate. Qui, il traguardo da raggiungere è spingere i Comuni a chiudere o vendere quelle inutili. Un incentivo per raggiungere l’obiettivo potrebbe essere l’abolizione del tetto di spesa previsto dal Patto di Stabilità per chi taglierà le partecipate.

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