Bilanci falsi, condannato Scopelliti a cinque anni

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Pesante condanna chiesta per l’attuale governatore della Calabria, per il periodo in cui era sindaco di Reggio
“Quello che è successo a Reggio Calabria negli ultimi dieci anni è gravissimo. Le conseguenze saranno pagate dai cittadini per i prossimi dieci anni. La città dovrà pagare goccia dopo goccia tutti i debiti. Per questo chiedo la condanna degli imputati e chiedo che non venga riconosciuta alcuna attenuante. Perché di attenuanti non ce ne possono essere”. Cinque anni di reclusione e l’interdizione dai pubblici uffici. E’ questa la richiesta formulata dal pm Sara Ombra, nei confronti del governatore Giuseppe Scopelliti, accusato di avere falsificato i bilanci del Comune negli anni in cui era sindaco della città dello Stretto. Una richiesta durissima che fa il paio con i 4 anni di reclusione chiesti per i tre revisori dei conti di Palazzo San Giorgio (Carmelo Stracuzzi, Domenico D’Amico e Ruggero De Medici), che avrebbero scritto il falso per certificare bilanci che in realtà erano stati taroccati per nascondere gli enormi debiti accumulati dal 2006 al 2010.

Scopelliti, ora presidente della Regione, e i tre revisori del Comune sono accusati, a vario titolo, di falso ideologico in atto pubblico ed abuso d’ufficio in concorso con l’ex dirigente dell’Ufficio finanze del comune, Orsola Fallara, morta suicida nel dicembre del 2010.

Nello specifico, la Procura della Repubblica contesta la falsificazione dei bilanci di previsione e il rendiconto di gestione gonfiando le entrate dell’amministrazione per poter spendere di più ai fini “del consenso”. Per diversi anni le casse comunali sarebbero state gestite in maniera allegra, utilizzando, tra l’altro, per spese correnti, fondi vincolati. E non ripianando i debiti che man mano si andavano accumulando. Con l’effetto finale che oggi il comune più grande della Calabria è di fatto in dissesto. Il denaro finiva in spettacoli, in elargizioni ad associazioni di ogni genere, in manifestazioni pubbliche e in consulenze e incarichi. Il tutto mentre il buco di bilancio cresceva di pari passo con i creditori. Per Scopelliti, ha detto il Pm Sara Ombra, “ammettere i debiti, avrebbe significato aumentare le tasse e tagliare i servizi. In altri termini perdere voti”. Invece nel 2007 venne rieletto sindaco con percentuali bulgare, così come anche avvenne nel 2010 quando si candidò alla Regione Calabria sull’onda di operazioni d’immagine che ne alimentarono il consenso elettorale.
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