Derivati, c’è Intesa con Sanpaolo


La Regione chiude la controversia giudiziaria con l’istituto bancario sui due contratti finanziari siglati nel 2006. Nessuno sconto sull’importo complessivo ma qualche facilitazione su tempi e modalità di pagamento. Resta aperto il fronte con Dexia
Pacta sunt servanda, purché ci si venga incontro. La Regione Piemonte ha raggiunto un accordo sui debiti contratti attraverso lo strumento dei derivati con Intesa San Paolo, per chiudere ogni controversia in merito ai contratti sottoscritti dalla precedente giunta con tre istituti di credito (Merrill Linch, Intesa San Paolo e Dexia Crediop), per un totale di cinque swap. Un maxi finanziamento da 1,86 miliardi che risale al 2006 e che piazza Castello ha contestato nella parte legata all’esorbitante ammontare delle cosiddette spese implicite, un colpo da 50 milioni di euro.

L’intesa siglata, informa una nota, è «completamente soddisfacente per entrambe le parti» ed «eviterà lunghi e costosi giudizi». L’accordo consentirà inoltre «di proseguire regolarmente il rapporto di collaborazione» tra i due enti che se non altro per questioni geografiche hanno tradizionalmente una connessione molto stretta. Segretissimi i termini dell’intesa anche se, da quanto trapela, non ci saranno sconti e la Regione non potrà far altro che corrispondere i 600 milioni di Bor ai tassi d’interesse pattuiti (3,25%), onorando l’intero debito: l’istituto bancario torinese è invece andato incontro agli emissari del governatore garantendo un maggior tasso d’interesse sulle giacenze che l’ente ha sui suoi conti correnti e una dilazione sui tempi del pagamento. La soluzione trovata ricalcherebbe lo stesso schema dell’accordo già siglato nel giugno scorso, con Merrill Lynch: 8 milioni circa con la possibilità di salire fino a 15 milioni.
Si chiude così il secondo dei tre fronti aperti. Un accordo che segue quello siglato con Bank of America Merrill Lynch, anche se i termini risultano in parte differenti, dal momento che con l’istituto a stelle e strisce si andò a una transazione di otto milioni di euro in favore della Regione purché si abbandonassero le carte bollate. Resta aperto ora l’ultimo fronte aperto con Dexia Crediop, il terzo dei tre istituti coinvolti con cui la Regione ha in animo di addivenire a un accordo. Al momento sono in corso due procedimenti giudiziari, uno davanti al consiglio di Stato e uno davanti al tribunale di Londra.