Ripescaggio per 24 province

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Tagli meno drastici per le Province. Arriva oggi in Consiglio dei ministri la proposta con cui il governo fisserà i due parametri per la riorganizzazione degli enti locali. Popolazione ed estensione territoriale sono i due requisiti sulla base dei quali sarà ridisegnata la nuova mappa delle Province. E se sul primo, fin dall’ inizio, non c’ erano dubbi sul “paletto” dei 350mila abitanti, ecco invece che qualcosa può cambiare sull’ altro parametro. Tant’ è che il ministro Filippo Patroni Griffi, anche dopo nuovi incontri con i rappresentanti degli enti locali, avanzerà oggi la proposta di una delibera con la quale si passerebbe dai 3mila ai 2.500 chilometri quadrati. Una proposta che finirebbe per salvare 24 province. A beneficiarne sarebbero soprattutto la Campania, la Lombardia e l’ Emilia Romagna, che riuscirebbero così a vedere ripescate 2 Province ciascuna. In Campania Caserta e Avellino si aggiungerebbero a Napoli e a Salerno. In Lombardia stessa sorte toccherebbe a Bergamo e Pavia, accanto a Milano e Brescia. In Emilia Romagna Modena e Ferrara si andrebbero ad aggiungere a Bologna e Parma. Si salverebbero anche Lecce, Chieti, Frosinone e Pesaro. Intanto – mentre il decreto legge si avvia verso la fiducia in Senato fissata per il 26 luglio – il vento della protesta attraversa il Paese. Ieri sono scesi in piazza le categorie del pubblico impiego Cgil e Uil, e Susanna Camusso ha spiegato che è soltanto la prima delle manifestazioni con ha inizio una fase di mobilitazione che culminerà a settembre con lo sciopero generale del lavoro pubblico, “contro l’ ennesima manovra”. Sindaci e avvocati. L’ Organismo unitario dell’ avvocatura italiani (Oua) ha annunciato l’ adesione alla manifestazione del 24 luglio a Roma, indetta dai sindaci contro la spending review. E annuncia uno sciopero degli avvocati a settembre. Esodati. La Cgil scenderà “di nuovo in piazza per gli esodati”: per mercoledì 25 luglio è proclamanta “una giornata di mobilitazione nazionale”. Per il sindacato di Corso Italia “aver aggiunto con il decreto sulla spending review 55mila lavoratori ai 65mila fino ad ora testardamente conteggiati se da una lato significa l’ implicita ammissione di aver clamorosamente sbagliato i conti, dall’ altro non rappresenta la soluzione del problema. Rimangono fuori da ogni copertura, infatti, almeno altri 200.000″. Farmacisti. “I tagli mettono a rischio la distribuzione dei farmaci ai cittadini e cancelleranno circa 20mila posti di lavoro”. Per questo, Federfarma ha deciso di mettere in atto la protesta più pesante: il 26 luglio sarà serrata delle farmacie in tutta Italia. Trasporti. Se i tagli per gli enti locali, 1,7 miliardi tra 2012 e 2013, ricadessero tutti sul trasporto locale nei prossimi due anni ci saranno 27mila posti di lavoro e 580 milioni di km di rete in meno, che lasceranno a piedi circa 1 milione di passeggeri al giorno. Sono queste le fosche previsioni che arrivano dalle associazioni Asstra e Aanv che rappresentano gli imprenditori pubblici e privati del trasporto pubblico in una conferenza stampa dal titolo emblematico: “Trasporti pubblici locali, arrivati al fondo”.

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