Rimuovere gli oneri di urbanizzazione per favorire la rigenerazione urbana

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Il ministro delle Infrastrutture ad un seminario Pd: “Vogliamo recuperare 25 mila alloggi pubblici non in 15-20 ma in 3-4 anni”.
Stiamo ragionando sul mettere in piedi un Piano di rinascimento urbano. Questa e’ la vera sfida che abbiamo davanti ed e’ una sfida molto complicata”.

Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, nel suo intervento al seminario ‘Nuovi strumenti e opportunita’ per la rigenerazione urbana’ organizzato ieri dal gruppo Pd alla Camera.
“Dobbiamo mettere le migliori intelligenze al lavoro sulle nostre periferie, i migliori architetti e le migliori esperienze universitarie nella riqualificazione nei nostri quartieri di Edilizia residenziale popolare. Questa – ha sottolineato Delrio – e’ una grandissima sfida culturale, chiamare i migliori a fare la cosa piu’ difficile”, per “non lasciare la riqualificazione di quartieri delle nostre citta’, con tutto il rispetto, a un dirigente del Comune”.

“Noi abbiamo messo e stiamo mettendo a disposizione degli enti locali una notevole quantita’ di denaro” e “vogliamo recuperare 25 mila alloggi pubblici non in 15-20 ma in 3-4 anni”, ha spiegato il ministro. Le risorse “sono state potenziate e quest’anno voglio recuperare almeno 7.500 alloggi dei 25 mila, mi do un obiettivo numerico e mettero’ un counter”. Osserva Delrio: “se io trasferisco il denaro alla Regione, e quella lo tiene fermo per 3-4-5 mesi per problemi di bilancio, poi cambia le regole per il trasferimento ai Comuni e passano altri sei mesi”, significa che “i soldi che ho messo oggi li vedo attuati, anche per interventi minimi sotto i 15mila euro, fra 2 anni: e’ evidente che cosi’ non va”.

Secondo il titolare del Mit occorre inoltre ripensare gli oneri di urbanizzazione che – lungi dal portare ingenti somme nella casse dei Comuni – attualmente scoraggiano le iniziative di demolizione e ricostruzione per la rigenerazione urbana. Si tratta di una questione “molto importante”, sottolinea Delrio, e “serve un differente approccio, certamente in accordo con i Comuni ma diverso”. Per esempio “si possono usare gli oneri invece che per costruire parcheggi per alimentare un fondo per la mobilita’ urbana sostenibile, la sfida principale che abbiamo davanti per dare alle citta’ una centralita’ sempre maggiore – conclude – perche’ le metropoli che attirano i giovani, e anche le aziende, sono quelle vivibili”.

“L’obiezione che ci viene fatta – ricorda il ministro – è che i Comuni perderebbero soldi se si tolgono gli oneri di urbanizzazione e ricostruzione, ma ho chiesto al mio ex dirigente urbanistica quanto incassava il comune di Reggio Emilia e quanti sono stati gli interventi di demolizione nel 2013: sono stati 6, niente in una realta’ piuttosto dinamica, hanno incassato come oneri di urbanizzazione 30mila euro”. “Non credo che la Ragioneria possa dire che se togliamo gli oneri di urbanizzazione – dice il ministro – perché ad esempio con gli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici si e’ creato un mercato e dal punto di vista fiscale abbiamo guadagnato, e si e’ creato lavoro”.

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