Modulo unico per le autorizzazioni edilizie e ambientali. Procedure più veloci per le gare d’appalto

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Nel decreto in CdM maggiore facilità per le varianti ai permessi di costruire, restrizioni all’annullamento in autotutela della Scia, sanzione pecuniaria più cara per le liti temerarie, sopraelevazioni più facili
DELEGA PER LA RIFORMA DEL CODICE APPALTI. Questi i punti fondamentali della delega per la revisione organica del sistema degli appalti: riduzione degli oneri documentali, centralizzazione delle stazioni appaltanti, revisione del sistema di qualificazione e delle Soa, introduzione di metodi alternativi di risoluzione delle controversie, introduzione del débat public per il coinvolgimento dei cittadini e del territorio nell’approvazione dei progetti, incentivi ai capitali privati e alla finanza di progetto, miglioramento delle condizioni di accesso delle Pmi al mercato degli appalti e delle concessioni pubbliche.
SALTA LA RESPONSABILITÀ SOLIDALE FISCALE. cancellazione della responsabilità solidale fiscale tra l’appaltatore e il subappaltatore, vincolo che obbliga l’appaltatore a rispondere in solido con il subappaltatore delle ritenute fiscali applicate ai lavoratori dipendenti e dovute dal subappaltatore nell’ambito del contratto.
PROCEDURE PIÙ RAPIDE PER LE GARE. Per velocizzare le procedure delle gare d’appalto, viene introdotta, per le gare a procedura aperta, la possibilità per le stazioni appaltanti di aprire le buste con le offerte prima della verifica dei requisiti dei concorrenti; le verifiche dei requisiti dovranno essere effettuate solo sul primo classificato. Qualora non siano dimostrati i requisiti, è prevista l’esclusione dalla gara, l’escussione della cauzione, la sospensione dalle gare pubbliche per un periodo da 1 a 3 anni e multe che oscillano tra i 25.822 euro e i 51.545 euro.
LITI TEMERARIE. Per scoraggiare le liti temerarie negli appalti, si inasprisce la sanzione pecuniaria, che diventa elevabile fino al 10% del valore della causa, mentre attualmente è vincolata all’importo del contributo unificato. Qualora il Tar conceda la sospensiva, l’udienza di merito deve essere fissata entro 30 giorni. Se invece il ricorso non è accolto, c’è l’automatica condanna alle spese nel giudizio cautelare.
PIÙ FACILI LE VARIANTI AI PERMESSI DI COSTRUIRE. Negli interventi edilizi, il decreto introduce semplificazioni per le modifiche ai progetti, prevedendo che le varianti ai permessi di costruire già rilasciati siano sempre realizzabili mediante una semplice Scia (Segnalazione certificata di inizio attività), a condizione, però, che siano conformi al Prg e alle disposizioni antisismiche e per la tutela del paesaggio.
RIDUZIONE A 60 GIORNI DEL TERMINE PER ISTRUIRE IL PERMESSO DI COSTRUIRE NEI COMUNI OLTRE I 100MILA ABITANTI. Nei Comuni oltre i 100.000 abitanti viene ridotto da 120 giorni a 60 giorni il termine per l’istruzione del permesso di costruire, ad eccezione del caso in cui il progetto sia particolarmente complesso.
ANNULLAMENTO IN AUTOTUTELA DELLA SCIA. Per quanto riguarda la Scia, una norma del decreto mira a rendere più difficile per le PA annullare o revocare in autotutela la validità di tali titoli abilitativi, in quanto non sarà più sufficiente invocare l’interesse pubblico. L’annullamento in autotutela decade dopo due anni dal rilascio e viene ristretto solo ai casi di pericolo di danni per l’ambiente, il patrimonio artistico e culturale, la salute, la sicurezza pubblica e la difesa nazionale.
MODULO UNICO PER SCIA, DIA E AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI. Il provvedimento punta anche a standardizzare e unificare la modulistica relativa all’edilizia e all’ambiente, con un modulo unico per Scia, Dia e le autorizzazioni ambientali.
PIÙ FACILI LE SOPRAELEVAZIONI. Vengono inoltre cancellate le limitazioni alla sopraelevazione, purché lo consenta anche il Prg e a condizione che il fabbricato possa sostenere la superfetazione.
MODIFICHE ALLA DEFINIZIONE DI “RESTAURO”. Quanto alla nozione di “restauro”, la definizione del Codice dei beni culturali del 1999 viene sostituita con quella del decreto legislativo del 2004. Inoltre, viene stabilito che qualora gli immobili sono situati nelle aree indicate a rischio sismico dalla normativa vigente, il restauro deve includere l’intervento di miglioramento strutturale.
ZONE SISMICHE, PROCEDURE SNELLE PER GLI INTERVENTI SECONDARI. Semplificazioni sono previste anche per quanto riguarda gli interventi “secondari e accessori” in zone sismiche, con un alleggerimento della procedura di approvazione e anche del collaudo.
ACCORPAMENTO DELLE SOPRINTENDENTE E SEMPLIFICAZIONI PER LA CONFERENZA DI SERVIZI. Altre modifiche riguardano l’accorpamento delle soprintendenze e la disciplina della conferenza di servizi, con la certezza dei tempi, lo stop ai pareri e ai concerti tra i ministeri e solamente un rappresentante dello Stato nel dibattito in conferenza.
PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI, BASTA CON LE SOSPENSIONI. Sul fronte dei procedimenti amministrativi, le sospensioni e le richieste di pareri facoltativi saranno ammesse solo nei casi gravi e urgenti. I funzionari che violano questa prescrizione incorreranno in sanzioni.
LEGGI “AUTO-APPLICATIVE” E POCHI DECRETI ATTUATIVI IN TEMPI BREVI. Infine, il decreto punta sulle leggi “auto-applicative”, limitando i decreti attuativi solo a quelli strettamente necessari da emanare in tempi brevi.
LE RICHIESTE E LE OSSERVAZIONI DEL CNAPPC. “Premiare la qualità del progetto in funzione alla proposta presentata e non in base a curricula, fatturati o consistenza delle strutture tecniche (vere o presunte) che stanno alle spalle di chi si propone per un appalto; eliminare l’appalto integrato che non garantisce alcun tipo di qualità progettuale e realizzativa dell’opera pubblica;evitare che i progetti siano realizzati all’interno della Pubblica Amministrazione che non ha le risorse per i controlli ed il know how richiesto e far sì che le giurie chiamate a giudicare i progetti siano assolutamente terze alla Pubblica Amministrazione; ricorrere obbligatoriamente ai concorsi di progettazione, come avviene in quasi tutti i paesi europei, generando così qualità architettonica e risparmio per la collettività”.
Così il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori su alcune delle regole basilari che per gli architetti italiani dovrebbero essere contenute nel nuovo provvedimento in materia di appalti nei lavori pubblici.
“Se alcune delle anticipazioni sui principi, che già ora sembrano essere contenuti nella bozza di delega che il Governo si appresta a presentare al Parlamento saranno confermate, ci troveremmo di fronte ad una svolta positiva per superare tutte le contraddizioni sul tema degli appalti nei lavori pubblici che da tempo gli architetti italiani evidenziano alla politica.”
Per il Consiglio Nazionale “è assolutamente evidente a tutti gli attori della filiera edilizia l’esigenza di trovare strumenti chiari, efficaci, snelli per superare un quadro di riferimento normativo farraginoso, complicatissimo e incapace di garantire trasparenza, qualità e ottimale impiego delle risorse pubbliche”.
Altrettanto evidente è “come l’insieme di leggi, provvedimenti, interpretazioni, emendamenti e regolamenti che si sono susseguiti all’approvazione dell’allora innovativa Legge Merloni abbia prodotto un mostro giuridico che, per essere bypassato, ha causato la creazione di quelle società speciali o di quei provvedimenti che hanno innescato molti dei più recenti scandali italiani, dal Mose all’Expo, da L’Aquila al G8 de la Maddalena, dal Ponte sullo Stretto di Messina alla Città della Salute di Milano”.
Gli architetti italiani, inoltre, considerano positivamente anche la proposta di una modulistica nazionale per i permessi e le autorizzazioni edilizie avanzata dal Ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, contenute nel decreto sulla semplificazione.
“E’ sicuramente un primo passo, in attesa della completa digitalizzazione dei processi autorizzativi, che consentirà di avere certezze rispetto a modalità e tempistiche di progettazione oltre a un quadro di riferimento coerente a livello nazionale. La sburocratizzazione del sistema amministrativo finora poco efficiente è certamente un elemento molto rilevante per ridare competitività al Paese e semplificare il rapporto tra cittadino, professionista e Pubblica Amministrazione ”
“L’insieme di tali interventi – conclude il Consiglio Nazionale – potrà certamente consentire al Paese di valorizzare i propri talenti e di migliorare la propria competitività contribuendo, in modo sensibile, anche alla ripresa economica. Da parte nostra siamo pronti a supportare con convinzione queste iniziative e disponibili a dare il proprio contributo, nell’interesse della collettività e della qualità architettonica, con proposte concrete e fattive.”
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