Federalismo demaniale: da enti locali e’ boom di domande

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La corsa agli immobili demaniali alla fine c’e’ stata. Alla scadenza dei tre mesi dall’avvio della procedura online per il trasferimento di circa 9mila immobili dello Stato agli enti territoriali sono state circa 7500 le domande inviate dai sindaci al Demanio. In totale, come e’ in grado di anticipare il Ghirlandaio, sono stati 900 gli enti territoriali che ne hanno fatta richiesta. E dire che alla data del 18 novembre le richieste erano ferme a quota 1400.

Domani e’ l’ultimo giorno utile per gli enti territoriali per vedersi assegnati in forma gratuita gli immobili dello Stato, e, non e’ detto che non arrivino altre richieste ‘dell’ultimo minuto’. Lo scarso interesse inizialmente mostrato da parte delle amministrazioni locali sembrava prefigurare il fallimento del cosiddetto federalismo demaniale previsto dal decreto del Fare. Il motivo sarebbe stato nella scarsa appetibilita’ degli immobili messi a disposizione. Quelli di maggior pregio, infatti, non sono compresi tra quelli che potranno passare ai comuni cosi’ come quelli considerati di rilevanza strategica per lo Stato.

”Non possono essere trasferiti i beni in uso per finalita’ dello Stato o per quelle in materia di razionalizzazione degli spazi e di contenimento della spesa – si legge sul sito dell’Agenzia del Demanio – i beni per i quali siano in corso procedure volte a consentirne l’uso per le medesime finalita'; i beni per i quali siano in corso operazioni di valorizzazione o dismissione ai sensi dell’articolo 33 Dl 98/2011”. Evidentemente alla fine c’e’ stato un ripensamento. Lo stesso sottosegretario all’economia Pierpaolo Baretta aveva spronato piu’ volte gli amministratori locali: ”Nell’ambito del federalismo demaniale – aveva detto – e’ importante che i sindaci facciano le domande per vedersi assegnati in forma gratuita gli immobili posseduti dallo Stato”.

Una volta ottenuto il trasferimento degli immobili, i comuni potranno ristrutturarli e riutilizzarli. Oppure venderli, nel qual caso il 25% dell’incasso dovra’ tornare a Roma per abbattere il debito pubblico degli enti locali stessi. Gli enti potranno scegliere tra le aste o trattative private. In questo caso si distingue tra i beni del ”patrimonio disponibile” (c’e’ di tutto: appartamenti e boschi, rifugi e castelli, vecchie stazioni ferroviarie, terreni e garage. In tutto 721 asset il cui elenco e’ disponibile ul sito dell’Agenzia del Demanio) e i beni del demanio ”artistico e storico”, 80 palazzi che potranno essere restituiti a nuova vita d’intesa con le amministrazioni comunali e i privati.

Infine il patrimonio della Difesa. Tra i 9mila beni stimati dal demanio sono compresi anche mille immobili, attualmente in gestione all’amministrazione della Difesa, e distribuiti su circa 300 comuni italiani. Si tratta di cespiti militari ancora in consegna al ministero della Difesa, non piu’ utili a fini istituzionali, che a seguito delle richieste, verranno rilasciati dalla Difesa all’Agenzia del Demanio per essere poi trasferiti definitivamente all’ente interessato. Anche la lista di questi immobili individuati dal ministero della Difesa e’ consultabile all’interno dell’applicativo dedicato al federalismo demaniale, sul sito dell’Agenzia del Demanio www.agenziademanio.it. Tramite questo applicativo gli enti possono presentare sempre entro il 30 novembre, direttamente online, richiesta di attribuzione dei beni attraverso una procedura semplificata. Anche al Mef, intanto, sono gia’ allo studio procedure simili per il Demanio marittimo e quello militare.

La procedura. Entro il 30 novembre agli enti locali e territoriali bastera’ compilare e inviare un modulo online firmato dal sindaco, reperibile gia’ sul sito del Demanio sotto la voce ”Federalismo demaniale”, indicando l’immobile di proprio gradimento. Saranno accolte prima le richieste dei Comuni, poi quelle delle citta’ metropolitane e a seguire le province e le regioni. La procedura di trasferimento messa a punto dal direttore dell’Agenzia del Demanio, Stefano Scalera, insieme al suo team di esperti e’ molto snella, veloce e semplice: l’Agenzia del Demanio, verificata la sussistenza dei presupposti per l’accoglimento della richiesta, ne comunica l’esito all’ente interessato entro 60 giorni dalla ricezione della richiesta. La procedura prevede, inoltre, un eventuale riesame del provvedimento e, laddove le richieste abbiano ad oggetto immobili assegnati alle amministrazioni dello Stato, la verifica della effettiva sussistenza delle esigenze istituzionali all’utilizzo dell’immobile.

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