IL CASO E LA NECESSITÀ (*)

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Il caso L’area C di Milano bloccata dal Consiglio di Stato, in attesa di verificarne la legittimità solo perché procura un danno a un garage, mette in rilievo un paradosso: i cittadini di Milano hanno votato il sindaco Pisapia, tra l’altro, perché aveva promesso di combattere l’inquinamento da monossido di carbonio anche diminuendo il numero di auto in circolazione nel centro della città. I proprietari del garage in questione avevano avuto modo, come i loro concittadini, di esprimere col loro voto la contrarietà a quel candidato, a quel programma elettorale, a quella proposta di limitazione del traffico. Hanno democraticamente perso quella partita.
Come non spesso accade il sindaco eletto ha attuato questa parte del suo programma elettorale e ha limitato il traffico nel centro di Milano. I proprietari del garage hanno visto ridotto il loro bacino di utenza e sono ricorsi ai giudici amministrativi, di fatto non accettando il responso elettorale. Ci sembra la classica situazione in cui un interesse particolare cerca di vanificare un interesse generale. Ora è indubbio che tutti gli interessi abbiano diritto a essere tutelati, ma è altrettanto vero che in democrazia l’interesse generale deve prevalere sugli interessi particolari ricordandoci anche che tra i principali motivi di scarsa propensione all’investimento in Italia vi è la mancanza di certezza del diritto, la lunghezza delle cause, l’eccessiva burocrazia.
Abbiamo, solitaria, un’ottima legge elettorale comunale non vanifichiamola per eccesso di zelo giuridico.

La necessità Il problema di contemperare l’interesse particolare con quello generale è questione italica di vecchia data: un’anima sempre dedita al particulare difficilmente s’intriga a progetti di più ampio respiro di quelli stolidamente familistici. Ma di necessità virtù e anche la terra del “tengo famiglia” se vuol sortire per gli ampi mari globalizzati deve levare le ancore e drizzare le vele: quindi bando ai legulei e ai codicilli e via semplificando dando finalmente il potere a chi abbiamo eletto e i vincoli siano solo finanziari (niente debiti da derivati mi raccomando) e di rispetto del bene comune (poche leggi, niente interessi privati e guai a chi sgarra): non c’è altra strada se vogliamo navigare nel mondo globalizzato dobbiamo scegliere tra gli ingegneri e i legulei.

(*) Nel 1970 Jacques Monod scriveva “Il caso e la necessità” in cui mirabilmente univa due forze apparentemente ossimore ma entrambe necessarie compresenze nella nascita della vita. Non c’è scintilla senza la forza del caso e la determinazione della necessità.

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